Bentornati ad un altro episodio di questo nuovo progetto!
Dato che questo post è venuto fuori molto lungo, l'ho diviso in punti, così potete consultarne uno alla volta con comodità XD
In questo post ci sono alcune menzioni di pratiche sessuali (nulla di dettagliato), penso vada considerato PG14, in ogni caso se la cosa potrebbe turbarvi non cliccate sul punto numero 2
Parlando di BDSM ad una persona che ne conosce poco o niente, è facile che questa se ne sia fatta un'idea erronea e ben diversa dalla realtà, attraverso luoghi comuni, stereotipi, sentito dire e fonti contraddittorie.
Certamente alcune facce del BDSM sono diventate col tempo più popolari e meno scandalose.
Ad esempio, nel 1984 la canzone
Master and Servant (il cui titolo è già tutto un programma XD) dei Depeche Mode fece scandalo e venne addirittura bandita da diverse stazioni radio.
Nel 2006, invece, fece molto meno scandalo la canzone
Sexyback di Justin Timberlake, che contiene le lyrics
"You see these shackles/baby I'm your slave/I'll let you whip me if I misbehave" ("Vedi questi ceppi/baby sono il tuo schiavo/mi lascerò frustare da te se disubbidisco") e nel 2009 uscì
For Your Entertainment di Adam Lambert che non si limitò ad un paio di righe allusive, ma nel suo intero testo sembra richiamare una situazione perlomeno sadomasochista
("Imma hurt you real good baby", "Take the pain/take the pleasure/I'm the master of both", etc...).
Anche nella moda ormai non è raro trovare elementi come manette, fruste, collari ed indumenti di pelle per esoticizzare il proprio abbigliamento e l'idea di ammanettare qualcuno al letto per un po' di sesso selvaggio non sconvolge i più.
Inoltre alcuni film abbastanza recenti come
Secretary (film del 2002 con James Spader e Maggie Gyllenhaal) e alcuni episodi di CSI (grazie al personaggio di Lady Heather) hanno gettato una luce più positiva sul BDSM.
Esiste persino un manga sorprendentemente accurato su questo tema tema, di genere ecchi: trattasi di
Nana to Kaoru di Amazume Ryuta.
Questo tuttavia non significa che il BDSM nelle sue totali componenti e nell'ambito dei suoi partecipanti siano socialmente accettati, non più di quanto sia vero che l'omosessualità è completamente accettata socialmente e non vi sono pregiudizi verso "fr*ci" e "travi*ni".
La maggior parte della gente è purtroppo ancora dell'idea che chi lo pratica, soprattutto nelle sue forme più "serie" ed avanzate, sia un poco di buono, un pericoloso psicopatico (se sadico) oppure una povera vittima inerme e priva di autostima (se masochista) e che in ogni caso vi sia ben poco di sano e sicuro in queste pratiche.
1) Il mito del BDSM come "cattivo"Diverse persone hanno avuto l'ardire di dichiarare che i sadomasochisti sono paragonabili a pedofili e zoofili, o che "chi fa queste cose evidentemente non sa davvero cosa significhi soffrire/essere abusati", che sia una mancanza di rispetto verso "chi davvero ha subito violenza", che "queste cose finiscono sempre male", che "non si può avere un rapporto normale con persone così malate" e altre amenità del genere...
Questo dopo essersi "informati" sul BDSM tramite fonti quali hentai (che nel 90% dei casi forniscono una rappresentazione totalmente falsata del BDSM), thriller (in cui il BDSM compare o nel caso di giochi erotici finiti a male, o nel caso di serial killer sadici che possiedono pornografia a tema sadomasochistico), antiquate teorie psicologiche e luoghi comuni come il fatto che "tutti i sadici/masochisti sono stati vittima di stupro nell'infanzia".
Che delle persone ovviamente ignoranti sul tema e male informate giungano a tali conclusioni non è poi tanto sorprendente, in quanto anche chi queste tematiche le ha molto più a cuore fatica ad evitare un primo impatto con fonti erronee e fuorvianti: lo stesso
Jay Wiseman, famoso attivista BDSM e autore di SM 101, quando tentò di informarsi per la prima volta non ne ricavò nulla di buono:
"Andai alla libreria del vicino Sonoma State College e cercai nella sezione di psicologia per vedere cosa potevo imparare. Ciò che trovai fu cupo. C'erano diversi libri che parlavano di sadismo sessuale ed i suoi risultati spesso letali. Un libro particolarmente inquietante conteneva numerose foto scattate dalla polizia di vittime di stupri/omicidi. La vista dei corpi di quelle donne, spesso orribilmente mutilati, mi disgustò e mi terrorizzò più di quanto io possa esprimere. Stavo forse diventando il genere di persona che un giorno avrebbe potuto fare qualcosa del genere?
Decisi di tenermi sotto sorveglianza. Decisi che non avrei permesso a me stesso di ferire nessuno. Se avessi pensato di stare diventando qualcuno che avrebbe ferito qualcun altro, allora mi sarei fatto internare in un istituto psichiatrico o mi sarei suicidato. E quindi vissi, aspettando e cercando di capire se mi stavo trasformando in qualcosa a cui avrei dovuto sparare. Una vita del genere è stata, diciamo, poco divertente."(breve estratto da SM 101, pagina 27)
Fortunatamente in seguito ebbe modo di scoprire che quello che provava aveva un nome, che non significava affatto che si stesse trasformando in uno psicopatico ed ora è riuscito a vivere la sua vita con successo diventando appunto un affermato attivista, ma storie come la sua non sono rare e non tutte sono a lieto fine.
Io stesso ho avuto paure simili, in quanto le mie fantasie erotiche hanno sempre contenuto violenza e umiliazione ben prima di avere una precisa componente sessuale; non avendo modelli di riferimento ed ignorando l'esistenza di una comunità più grande con regole e modalità ben precise cominciai a mia volta a temere di essere destinato a diventare una sorta di assassino psicopatico e cercai inutilmente di reprimere la mia fascinazione per questi argomenti.
Fortunatamente, anche io in seguito ebbi modo di scoprire che questo genere di cose potevano essere praticate consensualmente e in modo regolato, ma ricordo ancora con precisione che persino nel libro che lessi verso i 15/16 anni e che parlava in modo molto moderno e corretto di molti argomenti fra i quali anche l'omosessualità, senza patologizzarla affatto, vi era alla fine una parte in cui si parlava di un "pervertito" rovinatosi a causa delle sue "malsane pulsioni" masochistiche.
Come ci si può dunque stupire se chi è estraneo all'universo BDSM fraintende, se persino chi ne fa parte incappa in queste stesse trappole a causa delle rappresentazioni falsate e degli stereotipi?
Dopotutto per quanto ci siano stati progressi, se ci si immagina un personaggio abbigliato con frusta, giacca di pelle, borchie o altri elementi fetish e che abbia pulsioni sadiche o comunque una sessualità prorompente, ci si immaginerà quasi certamente un cattivo.
Questi elementi fanno parte dell'immaginario comune ed in parte ci si gioca anche nel BDSM: non è raro che durante un roleplay il Top di turno interpreti un "malvagio" intento a "torturare" la sua "vittima" (il bottom di turno), ma si tratta appunto di una recita: non solo un Top in realtà non è malvagio, ma anzi alcune delle qualità più importanti per un Top sono empatia e comprensione, che non sono certo proprie di una persona maligna.
Questo perché? Perché nonostante tutto, non solo chi ha pulsioni sadomasochistiche viene sempre rappresentato come malvagio in film, libri, fumetti e quant'altro, ma si è arrivati ad un punto tale che per rendere un cattivo "ancora più cattivo" basta dargli tendenze del genere o anche solo accessori
fetish.
Persino le rappresentazioni un po' più positive hanno grosse lacune.
Ad esempio, i libri thriller Kiss The Girls/Il Collezionista e Il Terzo Gemello hanno entrambi in comune un punto di svolta nell'indagine dove inizialmente viene sospettato un individuo sadomasochista dei delitti efferati commessi dal vero serial killer (che ovviamente ha pulsioni sadiche e possiede pornografia sadomaso =_='') e per quanto questi venga poi scagionato venendo un po' meno allo stereotipo, subisce comunque il biasimo dei protagonisti, che lo reputano solo "un male minore" rispetto al vero serial killer (nonostante le loro attività siano basate sul consenso di tutti i partecipanti).
Nella serie CSI, per quanto il personaggio di Lady Heather sia positivo ha comunque aspetti problematici; ad esempio quando la sua figlia viene uccisa da un neonazista e lei ne scopre l'identità, questa prende e dopo essersi abbigliata in tenuta fetish (!?!) frusta a sangue l'assassino e deve essere bloccata da Grissom per non rischiare di spingersi troppo oltre; inoltre in seguito quando la custodia della nipote le viene negata, decide di uccidersi vendendo ad un uomo l'opportunità di ucciderla per soldi (che intende versare nel conto della nipotina) e la rappacificazione e ripresa della sua stabilità avvengono comunque dopo che ella abbandona la fiorente attività rappresentata dai club che gestisce.
In pratica, per quanto ella presenti il BDSM sotto una luce più positiva del solito, comunque elementi BDSM vengono sfruttati negativamente (nella sua vendetta contro il neonazista, a carattere quasi di sadismo sessuale, nel suo tentativo di suicidio comunque connesso ad attività reputate come affini) e per riottenere la sua stabilità mentale si dovrà aspettare dopo che lei decida di abbandonare la sua attività (allontanandosi così dalla community e da quel genere di pratiche).
Persino in Secretary e Nana to Kaoru ci sono alcuni problemi, come la totale assenza di safeword (che non sono nemmeno mai menzionate), la forte volubilità emozionale del Top in Secretary ed alcuni degli ultimi capitoli di Nana to Kaoru dove la consensualità ed il benessere mentale di Nana vengono meno;
2) Fantasie e realtà, ovvero perché Histoire d'O e la serie della Bella Addormentata non sono esempi realistici di BDSMQuando si pensa a racconti BDSM, chi conosce qualche nome penserà subito ad Histoire d'O di Pauline Réage, ai racconti del Marchese de Sade (soprattutto Le 120 Giornate di Sodoma) e magari alla serie della Bella Addormentata di Anne Rice.
Per quanto il termine "sadismo" prenda il suo nome proprio dal famigerato marchese, in realtà i suoi romanzi hanno ben poco a che fare con il BDSM ed in alcuni casi sono tutt'altro che erotici; il sadismo dei suoi personaggi è un sadismo efferato, spietato e omicida, affine a quello dei crudeli serial killer comunemente ritratti nei thriller e negli horror.
Per quanto riguarda Réage e Rice, i loro racconti si avvicinano in effetti di più alla vera sostanza del BDSM... ma non ne danno un ritratto realistico.
Per fare un paragone facilmente comprensibile, è come dire che Priscilla La Regina del Deserto e The Rocky Horror Picture Show sono film a tema trans*: certo è così, ma si tratta ovviamente di estremizzazioni, ricche di coloriture ed esagerazioni, di carattere molto fantasioso e ludico; non ritraggono certo in modo verosimile ed accurato la vita di una comune donna transessuale (o di una persona transgender) e nemmeno di un* comune drag queen.
In breve: quel genere di racconti scandalosi dipingono realisticamente il BDSM tanto quanto il seguente video dipinge realisticamente l'omosessualità:
Ma vediamo più in dettaglio alcune ragioni per cui è bene fare distinzione fra fantasia e realtà:
- Una delle castronerie più gettonate in questo genere di racconti (e dico racconti ma lo stesso vale per film, manga, anime etc... ) è il mostrare un bottom legato come un salame e lasciato in quello stato per ore senza supervisione, se non per giorni interi (in particolare nel secondo libro della serie della Bella Addormentata c'è una donna tenuta legata
a testa in giù su un'insegna per settimane).
Come ho già accennato nel post di introduzione, c'è un'ottima ragione per cui una cosa del genere non è applicabile nella realtà, che fra l'altro è una delle principali cause di morte per crocefissione: asfissia posturale/posizionale.
Fra l'altro costringere una persona a stare a testa in giù per un periodo troppo lungo può anche condurre alla morte per emorraggia cerebrale, quindi legare qualcuno a testa in giù per dei giorni è un modo praticamente certo per farsi arrestare per omicidio.
Se si intende legare qualcuno (bondage) bisogna avere cura di farlo per periodi di tempi limitati, di supervisionare la persona legata fino alla sua liberazione e di assicurarsi di avere un modo rapido per liberarla nel caso si dovesse verificare una qualsiasi emergenza... anche una completamente indipendente dalle condizioni fisiche di chi è coinvolto: un esempio banalissimo è quello di un incendio nell'edificio dove ci si trova e da cui si deve dunque poter scappare immediatamente.
- Nel primo libro (se non sbaglio) della serie della Bella Addormentata, c'è una scena in cui delle ragazze vengono cosparse di miele su seno e genitali e lasciate alla mercé di api, mosche ed altri insetti per tormentarle.
Questa pratica era molto familiare ad una delle più famose serial killer del mondo, la contessa Erzsébet Báthory, che usava cospargere di miele le proprie serve prima di avvicinarle a delle arnie perché fossero poi mortalmente aggredite dalle api.
Non credo ci sia bisogno di chiarire oltre il fatto che si tratti quindi di una pratica altamente pericolosa e tutt'altro che consigliabile per chiunque.
- Un'altra castroneria molto gettonata (al pari del bondage protratto per tempi assurdi) è quella delle frustate somministrate a piena forza ovunque, comunque e senza preoccuparsi di eventuali lesione anche profonde provocate sulla pelle del tapino di turno.
In realtà, a causa del rischio di danneggiare gli organi più delicati, è altamente sconsigliabile utilizzare una vera frusta (come quella di Indiana Jones, per capirci) per colpire qualsiasi zona del corpo al di sopra delle natiche; in generale, frustini tipo quelli da equitazione e
floggers formati da molte "striscie" si possono utilizzare più ampiamente, mentre la classica frusta lunga tanto scenografica va maneggiata da chi sa bene quello che fa, ma in entrambi i casi vanno evitate zone a rischio (reni, collo, giunture, bacino, e altre zone delicate) prediligendo invece zone più sicure (cosce, natiche, la parte superiore della schiena, il petto, i polpacci).
- Una cosa che ho visto spesso anche nelle fanfiction (anzi, soprattutto nelle fanfiction) sono gli spargimenti di sangue a quantità spropositate; in realtà, qualsiasi cosa coinvolta il sangue è classificabile come
edgeplay, ovvero pratiche ad alto rischio, quindi gli spargimenti di sangue sono decisamente limitati (spero non sia necessario dover specificare che il dissanguamento è una causa certa di morte negli esseri umani...); a tal proposito, una pratica immaginaria particolarmente
wtfè l'utilizzo del sangue come lubrificante; come disse Minotaur nel suo
Minotaur's Sex Tips For Slash Writers:
"Due parole per gli highlander che usano il sangue [come lubrificante]. NON FATELO. Se piccole lacerazioni e un po’ di sangue possono capitare anche con il partner più accorto, una ferita tanto larga da produrre il sangue necessario alla lubrificazione sarebbe abbastanza dolorosa da rovinare tutto il divertimento."- Una menzione la meritano sicuramente anche le varie pratiche di inserimento di oggetti nella cavità rettale (cosa che si riscontra spesso nello slash, anche quando il BDSM non viene tirato in mezzo); fra fanfictions, anime, manga e romanzi ho riscontrato spesso l'inserimento di ogni genere di cose, da oggetti molto piccoli (che potrebbero rimanere incastrati lì dentro... e allora vai a raccontare in ospedale di esserti misteriosamente seduto nudo sopra un rullino fotografico XD) ad altri fin troppo grandi (un conto è se uno ha pratica... ma alla prima esperienza!? WTF?), da ogni genere di cibo (che può facilmente causare infezioni) ad animali vivi (... devo anche commentare? °_°).
Senza contare l'utilizzo di cose improbabili come lubrificanti...
Ora, ovviamente non è che tutto ciò sia
fisicamente impossibile, ma... diciamo che può comportare conseguenze anche serie, ecco.
Nessuno vuole obbligare nessun altro a scrivere cose iperrealistiche ignorando fantasie, licenze varie e situazioni immaginarie volutamente scorrette, ma un conto è scrivere inesattezze sapendo quello che si fa, e un conto è scrivere castronerie cercando di fare una cosa verosimile.
In ogni caso quando le stronzate diventano troppe e troppo evidenti, anche una scena fantasiosa che poteva essere interessante finisce per diventare solo ridicola.
Vale il discorso che ho fatto
in un altro post per il noncon e la violenza sessuale: non c'è nulla di male nello scrivere fantasie noncon, ma bisogna sapere che se si vuole scrivere seriamente di violenza sessuale è tutto un altro paio di maniche.
3) Il BDSM non è abuso (ma non ne è magicamente immune).Traduzione:
La differenza più basilare fra S/M e abuso è il Consenso. Non c'è consenso se...
- Non hai espressamente fornito il tuo consenso.
- Hai paura di dire "no".
- Dici "sì" solo per evitare conflitto.
- Dici "sì" per evitare conseguenze (es: perdere un lavoro, perdere la casa, essere "outed"
(ossia che qualcuno riveli pubblicamente fatti tuoi privati))
L' S/M è...
- Sempre consensuale
- Praticato col rispetto dei limiti.
- Apprezzato da tutti i partner coinvolti.
- Divertente, erotico e "amorevole" (non so bene come tradurre "loving" in questo contesto)
- Praticato con comprensione e fiducia.
- Mai praticato con l'intenzione di far del male o creare danni.
Solo perché dai il tuo consenso a giocare
non significa che dai il tuo consenso per ogni cosa.
Hai diritto ad avere dei limiti.
Una delle critiche spesso rivolte al BDSM è quella di chi dice che "BDSM è sinonimo di abuso", ossia che qualsiasi relazione BDSM è inerentemente abusiva già in virtù del fatto di essere BDSM.
Niente di più falso, come accennato anche dal volantino qui tradotto.
Che differenze ci sono? Partiamo intanto dalle differenze fra una relazione BDSM non-abusiva e una relazione abusiva in generale; questi due link (
1,
2) portano in esame le seguenti differenze:
- Nel BDSM deve esserci sempre il consenso di tutti i partecipanti; chi abusa degli altri non si preoccupa del loro consenso e spesso lo viola volontariamente.
- Il BDSM ha regole precise ed è sotto controllo; una situazione abusiva è fuori controllo e le uniche "regole" sono forzate dall'aguzzino sulla vittima.
- Nel BDSM ci sono safewords per interrompere le attività quando ci si spinge troppo oltre; una vittima non ha safewords da poter usare per fermare l'abuso.
- Nel BDSM il Top/Dom si preoccupa del benessere del suo bottom/sub; a chi perpetua un abuso non frega niente del benessere della sua vittima.
- Nel BDSM tutti i partecipanti godono della situazione; nessuno trae veramente beneficio da una situazione abusiva.
- Nel BDSM ci sono dei limiti; nell'abuso non c'è rispetto dei limiti altrui, che vengono spesso violati.
- Nel BDSM c'è rispetto reciproco; chi abusa di qualcuno non l* rispetta affatto e di conseguenza chi viene abusat* non rispetta chi l'ha costrett* in quella situazione.
- Nel BDSM la relazione è soddisfacente per tutti; una situazione abusiva non è soddisfacente per nessuna persona coinvolta.
- Nel BDSM si chiede al partner di partecipare e "giocare"; nessuno chiede di essere abusato.
- Il BDSM si basa sulla fiducia reciproca; l'abuso distrugge la fiducia.
- Nel BDSM, un sub/bottom ha stima di sé e una forte volontà; l'abuso distrugge la forza di volontà e l'autostima di chi ne è vittima.
- Chi pratica BDSM fa attenzione a non essere in uno stato alterato a causa di alcol, droga o collera; durante un abuso è spesso implicato l'abuso di alcol, droga e spesso si agisce in preda alla collera.
- Chi pratica BDSM, dopo averlo praticato si sente bene; chi abusa o subisce abuso, dopo averlo praticato o subito si sente male.
Pare dunque chiaro che nei principi del BDSM, l'abuso non ha posto. Una relazione non è inerentemente abusiva perché chi è coinvolto in tale relazione pratica BDSM.
Questo non significa certo che non possa mai accadere.E allora come si distingue chi pratica BDSM in modo corretto e chi lo fa invece in modo abusivo?
Clarisse Thorn
riferisce di averlo sentito riassumere così:
"1) Consenso. Nel BDSM c'è consensualità; nell'abuso invece no.
a) Dando per scontato che il consenso sia stato fornito - era un consenso informato? Tutti sapevano esattamente per cosa stavano dando il loro consenso?
b) Tale consenso è stato forzato o indotto dal partner? Tutti si sentivano in grado di dire no se avessero voluto? Qualcuno era preoccupato di subire conseguenze negative se diceva di no?
2) Intento. Un partner BDSM vuole garantire un incontro piacevole per tutti i partecipanti; un partner abusivo invece no.
a) Tutti hanno lasciato la scena sentendosi in qualche modo soddisfatti?
3) Danno. Un partner BDSM cerca di minimizzare il danno inflitto dalle loro azioni. Un partner abusivo invece no.
a) I partner hanno imparato bene quello che stavano facendo prima di farlo? Avevano imparato come praticare le loro attività in modo sicuro?
b) I partner erano a conoscenza dei rischi potenziali delle loro attività?
4) Segretezza. L'abuso avviene spesso in segreto. Questo è difficile da definire, perché — dato che il BDSM è una sessualità molto marginalizzata e fraintesa — anche il BDSM accade spesso in segreto. Ma è questo il beneficio di avere una sottocultura che ha a che fare col BDSM: si tenta di prendersi cura gli uni degli altri.
a) I partner avevano a che fare con la community BDSM locale? Hanno ricevuto consigli da persone informate e comprensive sul BDSM durante i periodi duri della loro relazione?"Questo sito riporta le seguenti domande per aituare a capire se ci si ritrova o meno in una situazione BDSM abusiva:
" SEGNALI FISICI:
- Il tuo partner ti colpisce, soffoca, schiaffeggia o in altro modo ferisce fisicamente, al di fuori di una scena prestabilita?
- Lei o lui ti ha mai bloccato, chiuso a chiave in una stanza o ha mai usato un'arma di qualunque genere contro la tua volontà?
- Hai paura del tuo partner?
- Il tuo partner critica spesso le tue performance, ti priva del sesso per controllarti o ti ridicolizza per i limiti che imposti?
- Ti senti in obbligo di fare sesso?
- Il tuo partner usa mai il sesso per farsi perdonare dopo un incidente violento?
ISOLAZIONE:
- Il tuo partner ti isola da amici, famiglia o altri gruppi sociali?
- Il tuo partner ti proibisce di partecipare a eventi sociali o altre attività?
PROPRIETA':
- Il tuo partner ha mai distrutto oggetti (a te appartenenti)?
- Il tuo partner ha mai minacciato di maltrattare gli animali domestici?
ECONOMICI:
- Il tuo partner limita il tuo accesso al lavoro o ad altre risorse materiali?
- Il tuo partner ha mai rubato da te o si è mai indebitato fortemente?
EMOTIVI/PSICOLOGICI:
- Tu o il tuo partner siete emotivamente dipendenti l'un* dall'altr*?
- La vostra relazione altalena fra l'essere molto distanti emotivamente e l'essere molto vicini?
- Il tuo partner ti critica costantemente, ti umilia ed in generale mina la tua autostima?
- Ti senti come se non potessi parlare di ciò che ti preoccupa con il tuo partner?
NELL'AMBITO SPECIFICO DI UNA RELAZIONE BDSM:
- Sei confus* riguardo a quando inizia e finisce una scena?
- Il tuo partner ignora mai le tue safewords o fa pressione per convincerti a non usarle?
- Ha mai violato i tuoi limiti?
- Ti senti intrappolat* in un ruolo specifico (sottomesso o dominante)?
- Il tuo partner usa le scene per sfogare rabbia e frustrazione?" Inoltre:
1) Quello che fate è sano, sicuro e consensuale?
- Sano: Tutti i partecipanti conoscono i rischi e li hanno minimizzati per la loro massima soddisfazione:
- Sicuro: Tutti sanno in cosa sono coinvolt, e sono in grado di fornire il loro consenso.
- Consensuale: Tutti hanno fornito consenso riguardo a ciò che sta accadendo e hanno un'idea ragionevole di ciò per cui danno il loro consenso. Il consenso è libero e non è forzato dal timore che qualcosa di brutto possa succedere loro altrimenti, che si tratti di male fisico o della paura che il loro partner li lasci, o di essere considerati "deboli" o scarsi o simile.
2) Vi è la necessaria fiducia, attenzione e rispetto?
Fiducia: Il tuo partner si comporta in modo prevedibile, non devi andarci coi piedi di piombo senza sapere se si incazzeranno per qualcosa che andava bene il giorno prima. Sai quello che faranno e ne sei felice.
Attenzione: Il tuo partner si preoccupa del tuo benessere fisico, emotivo e generale. Si deve prestare la dovuta attenzione anche agli "schiavi".
Rispetto: Il tuo partner ti rispetta come essere umano, rispetta le tue scelte e le tue abilità. Ti considera qualcosa in più di un corpo conveniente.
3) Gli aspetti positivi sono più dei negativi?
In tutte le relazioni BDSM ci sono momenti in cui i sentimenti negativi sembrano soverchiare tutto il resto; ma se questo accade di continuo, allora c'è un problema. Si possono avere brutti momenti e brutti giorni. Ma non si dovrebbe stare principalmente male a causa della situazione, bisognerebbe trarne abbastanza lati positivi.
4) I tuoi bisogni vengono assecondati?
Tutti i partner hanno il diritto di ricavare ciò di cui hanno bisogno dalla relazione. Stai ottenendo ciò di cui hai bisogno? Non solo riguardo al BDSM (anche se pure quei bisogni sono importanti) ma anche le tue necessità fisiche ed emotive. Se ti sembra di ottenere il necessario allora dovrebbe essere tutto a posto, ma se guardando ai tuoi bisogni ti accorgi che non vengono mai assecondati... questo è un segnale di pericolo.
(Ricorda che i desideri sono diversi dai bisogni)."Ci sono in particolare due generi di "cattivi" famigerati nell'ambito del BDSM: il/la/*
SAM e il/la/*
Creepydom/me.
(se volete una traduzione dei due post, richiedetela pure nei commenti).
In
questo post, The Safety Ranger distingue un Buon Top da un Cattivo Top
(Se volete, posso tradurre in seguito anche questo; richiedetelo pure nei commenti); inoltre specifica:
"Tutto ruota intorno a tre cose: rispetto, fiducia e comunicazione."Non notate nulla di interessante?
Si tratta esattamente delle qualità necessarie di
qualunque relazione sana e non abusiva, non solo di una relazione BDSM; quando queste qualità vengono violate, allora si ha una situazione abusiva.
Alla fin fine, il concetto rimane quello.
Collegati all'abuso, ci sono altri due miti che voglio sfatare.
Il primo riguarda le vittime di abuso e il BDSM; c'è chi dice che "tutte le persone che hanno interesse nel BDSM sono state abusate nella loro infanzia" e c'è al contrario chi dice che "chi pratica queste cose non può mai veramente aver sperimentato dell'abuso perché altrimenti non le farebbe".
Stronzate, in entrambi i casi.
Ci sono
studi che fanno notare che non è affatto vero che c'è una forte prevalenza di persone che hanno subito abusi e in seguito sono coinvolte in relazioni BDSM.
Ma anche il contrario è falso: ci sono
diversicasi di persone che dopo aver subito abusi ed essersi riprese hanno deciso di avvicinarsi al BDSM.
In ogni caso,
pare che chi pratica BDSM non sia affatto più depresso delle altre persone, anzi! ;) dunque dato che le conseguenze non sono in ogni caso negative, la questione è irrilevante.
Che una persona abbia o no subito abusi, questo non gli impedisce di avere una sessualità equilibrata e sana, sia che si parli di pratiche
vanilla ("normali") sia di pratiche più particolari.
Il secondo mito che voglio sfatare è un mito molto meno cupo e purtroppo falso.
C'è a volte questa convinzione che "la community" sia un posto sicuro dove non capitino mai scorrettezze gravi, dove si possa stare al sicuro dai soprusi e dai rischi e dove si venga protetti da chi di dovere.
Purtroppo non è così: la community non è un'oasi magica di felicità e sicurezza.
Qui si parla (e viene linkata) della testimonianza di una sub che ha subito più volte violenze anche gravi proprio nella community e invece di trovare supporto ha trovato derisione e gente che ha tentato di far passare tutto sotto silenzio.
Purtroppo non si tratta di un caso isolato.
La realtà è che
nessuna community è sicura: basti guardare alla community LGBT*, che è tutt'altro che un'oasi di pace e fratellanza ed aiuto reciproco.
Negli stessi locali e posti dove ci dovrebbe essere tutela e protezione, talvolta si trova ostilità, stigmatizzazione, gente che si bea della propria fama ed esperienza per fare il bello e il cattivo gioco e in casi gravi anche delle vere e proprie aggressioni.
La community BDSM per certi versi è ancora più a rischio; infatti è un'ambiente ideale per infiltrarsi, per delle persone male intenzionate (vedesi i sopra-citati Creepydom/me), sia perché comunque è forte il "fascino del cattivo", sia perché c'è chi diffonde idee sbagliate della serie "un vero sub non dovrebbe avere limiti" e stronzate del genere, ma anche perché essendo che il BDSM è spesso bersaglio di critiche riguardo l'abuso e la pericolosità che ne sarebbero intriseche, secondo alcune persone, accade purtroppo che anziché ascoltare a dovere chi si ritrova in situazioni abusive e pericolose venga messo a tacere per cercare di "lavare i panni sporchi in casa" e tenere nascosti gli "incidenti" per mantenere l'immagine che "il BDSM e soprattutto la community non ha nulla a che fare con l'abuso".
Insomma, invece che prevenire ed aiutare si guarda alla propria immagine, che è purtroppo ciò che succede fin troppo spesso anche nell'ambito LGBT (e non solo). Parlare di "fraintendimenti", "calunnie" ed "essersela cercata" è più facile che affrontare direttamente una situazione così spinosa.
Creatix-tiara e Clarisse Thorn hanno tentato in questi (
1,
2) post di dare consigli su come prevenire e combattere l'abuso nella community.
Sì, ok, tutto ciò è molto interessante e informativo, ma... come si può utilizzare nell'ambito della scrittura di una storia originale o di una fanfiction?Innanzitutto per creare dei personaggi a tuttotondo, o evitando lo stereotipo che BDSM = abuso... oppure presentando in modo realistico proprio una relazione BDSM abusiva in cui uno o più dei partner si rendano conto della cosa e magari cerchino di nasconderla, di risolverla o di uscirne cercandone un'altra più sana e positiva, oppure ne escano distrutti, a seconda di che genere di finale abbiate in mente.
Si può anche sfruttare il mito di "community=sicurezza" per creare un personaggio che fiduciosamente si approccia da solo al BDSM... per poi ricevere un duro colpo dalla realtà delle cose.
Si può creare un personaggio pericoloso che, consapevole delle opportunità fornite da questa situazione, vada proprio in cerca di qualcuno sfruttando la community...
Insomma, le possibilità sono svariate, io qui ne ho voluta suggerire qualcuna anche per farvi capire che non vi sto facendo "solo" una lezioncina morale XD queste cose sono anche utili proprio ai fini della scrittura.
4) Il BDSM è rischioso? (Molto meno di quanto si creda).Passiamo ad un'altra critica spesso rivolta al BDSM, ovvero il fatto che è rischioso, "troppo rischioso" e quindi il consenso dei partecipanti è irrilevante.
Che alcune pratiche del BDSM siano rischiose è innegabile (soprattutto l'edgeplay), ma si può dire anche che siano "troppo" rischiose?
Intanto non si può fare di tutto un fascio: sicuramente sculacciare qualcuno è molto meno rischioso che decorargli la schiena con aghi di varie dimensioni e non riesco proprio ad immaginare che genere di rischio si possa correre nell' indossare un collare nel privato della propria casa e/o nel lavare i piatti per la propria Mistress.
Il bondage può essere rischioso, come ho fatto già notare... se praticato in modo poco sicuro, ovvero lasciando una persona legata per ore o giorni senza supervisione.
Utilizzare una frusta o altro strumento di punizione su parti delicate del corpo può essere rischioso, ad esempio vicino a collo e reni.
Procurare ferite sanguinanti può essere rischioso (c'è anche il rischio delle infezioni).
Lo stesso vale per diverse altre pratiche, dalle body-modifications alle punizioni alle tecniche più svariate: se lo pratichi in modo sbagliato, è pericoloso.
Questo, secondo alcuni, dovrebbe essere sufficiente a considerare tutto il BDSM come "troppo rischioso" per poterne permettere l'esecuzione da chiunque.
E allora, io mi chiedo... cosa dire del motociclismo?
Proprio qualche settimana fa (23 ottobre 2011) è morto il giovanissimo Marco Simoncelli a causa di un incidente durante una gara di motociclismo; trattasi di uno sport ovviamente pericoloso, dove il minimo incidente può avere conseguenze fatali.
Dunque per un tragico incidente dovuto ad un errore, bisognerebbe considerare tutto il motociclismo come "troppo rischioso" per permettere a chiunque di salire su una moto e gareggiare?
Un altro esempio facile è quello della boxe: è capitato diverse volte che un pugile perdesse la vita durante un incontro, a causa della violenza di questo sport.
In particolare, un colpo accidentale su qualsiasi zona a rischio (ad esempio sulle tempie) assestato da un boxer, con tutta la forza del suo allenamento e della sua massa muscolare, può causare la morte immediata.
Dunque a causa di questi rischi bisognerebbe considerare tutta la boxe come "troppo rischiosa" per permettere a chiunque di salire sul ring?
Posso farvi molti altri esempi di attività volontarie ad alto rischio, non solo sport (ad esempio la chirurgia plastica), dove i rischi sono talmente elevati da essere a volte anche letali; eppure non mi sembra che ci sia così tanta gente che obietti alla pratica di tali attività da parte di persone consenzienti e ben consapevoli di tali rischi.
Perché il BDSM, dove i rischi sono nella maggior parte dei casi molto ridotti, dovrebbe dunque fare eccezione? Solo perché ha a che fare col sesso, anzi, con un tipo di sessualità "deviata" e "perversa"?
Ma anche il sesso "normale" può essere rischioso, perfino letale, se lo pratichi senza le dovute misure di sicurezza!
Basti pensare al sesso non protetto con cui si possono trasmettere malattie come l'AIDS, per cui non esiste cura definitiva.
Dunque si può dire che il BDSM è rischioso (alcune sue parti più di altre)? Indubbiamente.
Troppo rischioso? Alla luce di ciò che ho appena esposto, io direi di no.
Un ringraziamento speciale a
knockwave per aver betato questo post, e soprattutto per aver eliminato tutte le virgole superflue XD